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IRAP, su cosa si paga? Quanto?

L’IRAPImposta Regionale sulle Attività Produttive, è da sempre oggetto di discussione fra gli addetti ai lavori, soprattutto per il suo perimetro di applicazione, mai davvero definito dal legislatore.

 

 

IRAP: cos’è

 

L’IRAP è l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive ed è stata istituita nel 1997. Come si può intuire, il 90% del suo gettito non va allo Stato, ma alle Regioni nelle quali hanno sede le attività economiche che devono versare questa imposta. Dal 2008 detto gettito è destinato al finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, gestito appunto dalle Regioni.
L’imposta colpisce, come dice il suo nome, le attività produttive.

Nel dettaglio parliamo di:

  • aziende;
  • enti;
  • liberi professionisti (ma del loro caso parleremo in seguito).

È opportuno specificare che sono soggetti IRAP anche gli enti della Pubblica Amministrazione e i produttori agricoli, pur non esercitando un’attività commerciale.

 

 

Base imponibile IRAP

 

La base imponibile IRAP cambia di anno in anno, a seconda di quanto stabilito nelle manovre di governo, ma vede sostanzialmente nel fatturato il proprio punto di riferimento. L’imponibile varia poi anche a seconda del settore in cui opera il soggetto tenuto al pagamento dell’imposta: commercio, agricoltura, Pubblica Amministrazione, settore bancario.

Per semplicità consideriamo la base imponibile di un’impresa commerciale.

In questo caso l’IRAP si calcola sulla differenza tra valore della produzione (semplificando possiamo parlare di fatturato) e costo della produzione, i costi insomma sostenuti per produrre quel fatturato.

 

Vi sono però dei costi che non è possibile sottrarre per abbattere l’imponibile IRAP, in particolare:

  • costi per il personale (salari e stipendi);
  • interessi passivi relativi ad eventuali canoni di leasing.

Il calcolo dell’IRAP è un esercizio molto complesso che richiede l’intervento di un consulente esperto e di software di contabilità. Quanto espresso sopra è dunque una estrema semplificazione che ha lo scopo di illustrare quali siano i valori che entrano in gioco in questo calcolo.

 

L’aliquota da applicare alla base imponibile ottenuta è per il 2017 pari al 3.90% (al momento della sua istituzione l’aliquota era pari al 4,25%). Ogni Regione ha la possibilità di variare l’aliquota IRAP di base aumentandola o diminuendola fino a un punto percentuale. L’imposta va versata tramite modello F24 utilizzando uno dei codici tributo previsti.

Nel caso del versamento del saldo il codice tributo IRAP da usare è il 3800, mentre nel caso del versamento dell’acconto della prima rata o della seconda rata devono essere indicati, rispettivamente, i codici tributo 3812 e 3813.

 

 

IRAP: quando si paga?

 

L’IRAP, come l’IRES, va pagata utilizzando il meccanismo del saldo e degli acconti. Nel momento in cui si va a redigere la dichiarazione dei redditi, verrà determinata l’intera imposta relativa all’anno per cui si sta facendo detta dichiarazione. A quel valore andranno poi sottratti gli acconti che sono stati pagati nell’anno precedente.

 

Queste le scadenze da tenere a mente:

  • il 16 giugno di ogni anno si versa il saldo relativo all’anno precedente e il primo acconto relativo all’anno in corso;
  • il 30 novembre si versa poi il secondo acconto.

Per fare un esempio, il 16 giugno 2017 è stato versato il saldo IRAP relativo al 2016 e il primo acconto per il 2017. Il secondo acconto verrà versato entro il 30 novembre 2017.
Utilizzando il metodo storico per la determinazione degli acconti, si prende l’imposta dell’anno precedente e si va a versare il 40% di detto importo per il primo acconto e il 60% per il secondo acconto.

 

 

IRAP: ultime notizie

 

L’IRAP è tra le imposte coinvolte nella rottamazione cartelle Equitalia, un’operazione lanciata dal Governo tramite il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017  e nella rottamazione bis prevista nella Legge di Bilancio 2018.

Anche per l’IRAP finita in cartella nel 2017, è possibile sanare la posizione evitando sanzioni ed interessi. Ricordiamo che per fare domanda c’è tempo fino al 15 maggio 2018.